Caro amico imprenditore, lo sapevi che ogni giorno online vengono effettuate 3,5 miliardi di ricerche? (dati Google 2019). Per informarsi, per acquistare o per visualizzare un determinato sito web, miliardi di utenti, quotidianamente, digitano nella barra di ricerca le cosiddette “query” (parole di ricerca).

Ecco, per un’azienda che vuole accrescere il proprio business, conoscere quelle query diventa fondamentale e, una volta conosciute, deve andare oltre: deve avere chiaro quale è la “Search Intent”, ossia il motivo per cui un utente effettua una determinata ricerca sul web.

Le migliori teorie riconoscono, unanimemente, questa classificazione sulla base delle diverse tipologie:

  • La search intent navigazionale – L’utente sa già quale sito intende visualizzare: digiterà dunque nella barra di ricerca il suo dominio.
  • La search intent commerciale – L’utente svolge una sorta di indagine: cerca sul web un determinato prodotto o servizio per confrontare le diverse offerte. Oppure, richiede una comparazione tra diversi brand/prodotti (es. meglio iPhone o Samsung, migliori zaini da trekking).
  • La search intent transazionale – L’utente va sul web con un preciso scopo: acquistare un prodotto/servizio, iscriversi ad una newsletter, fare un download. Sono proprio le query transazionali le più importanti da intercettare, perché non solo aumentano il traffico verso il sito web ma intercettano utenti davvero interessati alla propria offerta che andranno a compiere l’azione che si desidera.

Che rapporto c’è tra la l’intento nella ricerca e la SEO?

Per posizionarsi su Google, e per intercettare le query che gli utenti digitano (e dunque il Search Intent), è fondamentale lavorare sulla e con la SEO. È questo, infatti, lo strumento più efficace per rendere il proprio sito più visibile sui motori di ricerca ma anche per far atterrare gli utenti quando cercano determinate parole chiave.

Come ottimizzare dunque l’intento di ricerca? Esistono diverse possibilità. La prima è l’ottimizzazione delle meta description: questa deve fornire un’anteprima sintetica di ciò che l’utente troverà nel sito e deve essere quanto più efficace possibile per invitarlo a cliccare. Successivamente, bisognerà inserire una call to action (invito all’azione): es. “acquista ora”, “prenota il tuo appuntamento”. Ma, ancora prima, bisogna studiare la Search Intent utilizzando uno dei tanti programmi che il web mette a disposizione per definire le keywords dell’intenzione dell’utente.

Individuare le query con cui gli utenti arrivano sul proprio sito è importantissimo. Su questo punto si gioca tutto il successo del posizionamento sul web. Definire l’intenzione della ricerca e la differenza che intercorre, ad esempio, tra il digitare “calzature sportive a Bagheria” e “Nike Air bianche a Bagheria”, significa far cambiare le sorti economiche ad una attività di abbigliamento e scarpe sportive.

Questa differenza, ancora oggi è poco percepita e misurata. Invece, le aziende dovrebbero capire che si tratta di trasformare un utente del web in un cliente del negozio.
La nostra piattaforma SynApp fa proprio questo, lavora sulla dinamicità delle keywords attraverso un sistema di cataloghi che trasforma il contenuto di ogni scheda prodotto in una risposta al “Search Intent”.

Se ti interessa conoscere di più sulla nostra piattaforma SynApp, compila il Form sottostante e ti contatteremo il più presto possibile.